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  • Immagine del redattoreAlessandra Epifanio

Gestione stress&ansia: le tecniche di rilassamento

Aggiornamento: 17 ott 2020

“Quando non si trova riposo in sé stessi, è inutile cercarlo altrove”

La Rochefoucauld


L'ansia è una reazione neuronale fisiologica che si manifesta in risposta ad eventi percepiti erroneamente come pericolosi. Un metodo efficace per contrastare questa reazione automatica del corpo, è "rieducarlo" a rilassarsi tramite specifici allenamenti (training) che consistono nell'auto-indurre sensazioni al proprio corpo, in modo autogeno. Più ti alleni, più il tuo corpo sarà in grado di rilassarsi spontaneamente in situazioni stressanti, acquisendo su di esso un controllo sempre maggiore.

Due delle tecniche di rilassamento che si sono dimostrate molto efficaci nella gestione dell’ansia, dell’insonnia e in generale nell'acquisizione di una maggiore consapevolezza e controllo del proprio corpo e del proprio stato emotivo sono il Training Autogeno di Shultz e il Training di Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson.

Il concetto alla base di questi training è quello di concentrazione passiva (lasciar accadere), un particolare atteggiamento mentale che prevede l’abbandono di qualunque attività volontaria, sia fisica che di pensiero, mentre si contemplano passivamente le formule dell’esercizio e i loro effetti sul corpo.

Nell'allenamento autogeno, la contemplazione passiva del proprio corpo che si rilassa richiede che non venga effettuato nessun tentativo di resistenza attiva nei confronti di pensieri o di stimoli esterni deconcentranti.

Heinrich Wallnöfer, psicoterapeuta di fama internazionale, così descrive la concentrazione passiva: “concentrarsi passivamente significa raccogliersi in un centro e registrare ciò che si sente spontaneamente (…) questa disposizione passiva e lasciare che in sé accada ciò che vuole accadere durante l’esercizio, è una condizione fondamentale ma spesso difficile da attuarsi. Nessuno, cresciuto nella nostra cultura, può conquistarla all'istante, ma con un po’ di costanza può impararla (Sani con il Training Autogeno e la psicoterapia autogena. Verso l’armonia, 2008 p.17)

Un altro importante concetto alla base di tali tecniche è il meccanismo di ideoplasia, un fenomeno naturale messo in rilievo da Shultz. Egli ipotizzava che pensare di compiere un movimento, generasse, dal punto di vista neurofisiologico, delle modificazioni elettriche a livello dei neuroni, in corrispondenza del centro cerebrale interessato al movimento stesso e a livello delle fibre nervose motorie dell’organo coinvolto. Analogamente, immaginare e rappresentarsi mentalmente stati di calma, di pesantezza, di calore, induce realmente, con opportuni allenamenti, i suddetti stati. Proprio in virtù di questo principio, con l’esecuzione del Training Autogeno è possibile apportare modifiche sostanziali e significative a livello di tutti gli organi apparati e abbassare il livello di attivazione generale del corpo.

Al fine di mostrare il funzionamento del meccanismo di ideoplasia e quindi l’influenza che l’immaginazione motoria ha sul corpo, egli strutturò un piccolo esperimento conosciuto come “la prova del pendolo” in cui chiedeva ai suoi pazienti di prendere tra due dita l’estremo di un filo di circa 15cm alla fine del quale era appeso un pendolo. Li invitava quindi a rimanere immobili con il braccio rilassato e il gomito piegato. Successivamente chiedeva loro di rappresentarsi mentalmente un certo movimento della mano che impugnava il filo. Ad esempio potevano immaginare un movimento circolare, o da destra verso sinistra, o a croce. Dopo pochi istanti, nonostante il braccio fosse fermo, il pendolo iniziava a muoversi proprio secondo il movimento immaginato: se immaginiamo un movimento senza eseguirlo, dalla corteccia cerebrale partono micro impulsi motori che vengono amplificati dalla lunghezza del filo.

Ognuno di noi, sin dalla nascita, è costantemente sollecitato da stimolazioni psichiche e somatiche che possono alterare lo stato di equilibrio e generare tensioni. Per tali motivi, le tecniche di rilassamento risultano un metodo auto-distensivo efficace, in grado di favorire uno stato opposto a tali reazioni e agevolare così il ritorno delle funzioni psichiche e somatiche al loro equilibrio.

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